"Contributo alla Conoscenza dei molluschi conchiferi rinvenuti nella spiaggia di Tramontana di Trapani" -Centro studi e richerche del C.S.I.
Conchiglie a “Tramontana”
Scroscio d’acqua,
un’onda, una carezza,
sul ricamato scoglio.
Tante bellezze
di vari colori
camminano lente,
dal profondo grigiore.
Salgono in superficie,
sono tante.
Vengono per scrollarsi, pigre,
dalla carezza dell’acqua,
nell’attesa
del solenne meriggio.
Le guardo,
non sembrano avere fretta
ma solo un pensiero:
il pensiero di un semplice respiro,
il respiro dell’aria di Tramontana. Baldo Ingrassia
E’ trascorso un nuovo anno e, per dare seguito all’attività di conservazione e di preservazione di beni naturalistici svolta dal Centro Studi, abbiamo ritenuto pubblicare il lavoro di Luigi Bruno sul “Contributo alla conoscenza dei molluschi conchiferi rinvenuti nella sabbia della spiaggia di “Tramontana” che questa volta si interessa alle conchiglie rinvenute lungo una delle spiagge di Trapani, lunga circa 150 metri, molto conosciuta e usata dai trapanesi dal punto di vista balneare dove, fin dai tempi antichi, vi trascorrono le loro calde estati.
Ma, ben pochi di essi si sono mai accorti della ricchezza dei contenuti della sua sabbia.
Questa è una occasione per farlo sapere a loro, agli studiosi ed ai collezionisti.
In questa ricerca sono stati coinvolti ben tredici ricercatori e studiosi sia in Italia sia in Europa, i quali, studiando i contenuti di detta sabbia, raccolta soltanto nel periodo invernale, hanno “scoperto” che essa conteneva 299 Gasteropodi, 65 bivalvi, 2 poliplacofori, e 2 dentalium per un totale di 368 specie; non poca cosa (24,53% circa) rispetto al numero dei molluschi viventi nel Mediterraneo, circa 1.500, ed alla larghezza della spiaggia.
A questo punto, siamo certi che i trapanesi, da ora, potranno “accorgersi” della loro spiaggia anche dal punto di vista scientifico, ci staranno più attenti e si renderanno conto che deve essere salvata, anche e forse principalmente, per questo motivo.
E’ occorso un po’ di tempo per potere realizzare questo lavoro.Pur avendo a portata di mano un sito marino di grande rilevanza scientifica, non ci eravamo accorti, in verità, della sua importanza scientifico-malacologica.Una prima spinta ad avviare la ricerca ci è stata data, molti anni fa, nel corso di una Mostra malacologica a Messina; da quel momento abbiamo posto una particolare attenzione su questa spiaggia, considerando tra l’altro la facilità di raggiungimento del litorale e la possibilità di raccolta.
La sabbia, a richiesta, è stata inviata a molti studiosi.
Ma la spinta determinante per la realizzazione di questa indagine, dopo che erano stati individuati molti esemplari, ci è pervenuta dal nostro amico Domenico Capua di Livorno che, da studioso e ricercatore, era rimasto colpito, in occasione di un suo viaggio a Trapani, dalla ricchezza dei contenuti della sabbia.
Bisogna tenere presente che le conchiglie spiaggiate a “Tramontana” non sono di grandi dimensioni; sono conchiglie la cui misura varia da 3 mm a 2 cm ed il cui studio, nella maggior parte dei casi, è stato effettuato con l’aiuto del microscopio.
Introduzione
La continua ricerca di conchiglie per aumentare il numero degli esemplari del Museo Malacologico ci ha indotto ad effettuare delle indagini sempre più approfondite in alcuni siti piuttosto che in altri, con lo scopo anche di offrire ulteriori occasioni per la conoscenza e l’approfondimento del nostro paesaggio costiero ai cittadini, agli studiosi e a quanti amano il mare ed a quanti desiderano iniziare una raccolta di conchiglie, incominciando da una piccola spiaggia che si trova proprio nel cuore della Città di Trapani.
Da riscontri effettuati, inizialmente in maniera abbastanza superficiale, ci siamo resi conto che una delle spiagge, fra quelle visitate nel territorio della Provincia, con una maggiore concentrazione di esemplari di conchiglie, è stata proprio quella denominata di “Tramontana”, che si trova sul lungomare Dante Alighieri a Trapani.
Diverse quantità di sabbia sono state raccolte e spedite, per essere studiate, e nelle quali sono state individuate le conchiglie che vengono elencate in questo lavoro.
Soltanto materiale spiaggiato senza recare alcun danno alla natura.
L’indagine è stata effettuata su campioni di sabbia raccolti lungo la piaggia di “Tramontana” di Trapani, latitudine 38°1”, longitudine 12°29”, nella parte della Sicilia lambita dal Mediterraneo occidentale, che si trova a nord est della città sul Lungomare Dante Alighieri con una lunghezza di circa 150 metri ed una larghezza massima di circa 10 metri; si trova collocata in una piccola insenatura, limitata a sud ovest da una scogliera frangiflutti artificiale ed a nord est interrotta da una struttura di riempimento.
Il litorale ha un declivio dolce, con molta sabbia, per la maggior parte composta da granelli più grossi di colore rosso, che prosegue verso il mare con sabbia e scogli per poi, a circa 100, metri incontrare la Posidonia oceanica.
Metodo di raccolta: manuale sulla riva
Tipo di fondale: sabbioso sopralitorale
Diversi prelievi.
“La cosa che più colpisce è la grande abbondanza di individui in relazione ad un numero di specie globalmente non elevato e questo sembra indicare che trattasi della testimonianza di un ambiente morfologicamente assai omogeneo dove la componente sabbiosa è nettamente inferiore al poseidonieto e all’ambiente scoglioso”. (Vinicio Biagi)
La qualità dell’acqua, come tutti sappiamo, è di fondamentale importanza per la vita degli animali. In tale spiaggia e nel mare antistante, da molti anni, fortunatamente, non si rilevano invasioni di catrami, oli o residui vari, non vi sono scarichi fognari né depositi di rifiuti più o meno organici, pertanto l’acqua è limpida e adatta alla balneazione.
Per potere svolgere la nostra indagine e realizzare uno studio ed una ricerca particolareggiati sono stati spediti campioni di sabbia, del peso tra i 3 e i 5 chilogrammi, raccolta nel periodo invernale, dopo le mareggiate a:
Caltabellotta Luigi Moncalieri - nel 2002
Biagi Vinicio Venturina - nel 2003
Capua Domenico Livorno - tra il 1999 e il 2000
Nisters Helmut Innsbruck - nel 2000 e nel 2001
Occhipinti Rosario Ragusa - tra il 1997 e il 1999
Tambini Giampaolo Ravenna - che ha raccolto nel 1995 personalmente il detrito nel 1995
Viola Diego Trieste - nel 1996
Altre indagini sono state effettuate, in tempi diversi, da Luigi Bruno – Trapani, Francesco Cavarretta – Palermo, Aurelio Cirella – Verona, Duilio Di Massa-Trieste, Luigi Giunchi- Ravenna, Fabrizio Mannucci – Messina.In un campione di sabbia, inviato a Domenico Capua, è stata trovata, fatto eccezionale, anche l’Odostomia(Auristomia) ignorata (Monterosato, 1791), segnalazione di rinvenimento registrata su La Conchiglia n. 298/2001, da parte di Campai e Gruppo Malacologico Livornese.
Questo lavoro ha lo scopo di indicare quanti e quali esemplari sono stati individuati in quella zona ed in tempi diversi.
Il più vivo ringraziamento va a coloro che hanno contribuito alla individuazione degli esemplari ed alla stesura di questo lavoro.
L’indagine è stata realizzata in un arco di tempo abbastanza lungo per potere consentire una più ampia panoramica sui molluschi individuati.
Abbiamo ritenuto anche descrivere alcuni degli esemplari corredati da qualche fotografia.
Sommario
Questo lavoro sul “Contributo alla conoscenza dei molluschi conchiferi rinvenuti nella spiaggia di Tramontana a Trapani”, Sicilia, nel Mediterraneo occidentale, riporta i dati raccolti nel corso di ricerche effettuate sulla sabbia di tale spiaggia, che è lunga circa 150 metri , ed ha lo scopo di offrire ulteriori occasioni per la conoscenza della ricchezza del nostro mare.
Nella sabbia sono stati trovati n. 299 specie di Gastropoda, n. 65 di Bivalvia, n. 2 di Poliplacophora e n. 2 di Scaphopoda per un totale di n. 368 specie.
Gli esemplari elencati nel lavoro sono: n. 744 Gastropoda, n. 150 Bivalvia, n. 3 Poliplacophora e n. 5 Scaphopoda per un totale di n. 902 esemplari.
Tutte le specie sono state elencate in ordine alfabetico con l’indicazione del nome dei ricercatori.
Sono stati descritti alcuni esemplari, corredati da qualche fotografia.
Elenco alfabetico degli esemplari individuati
GASTROPODA Cuvier, 1797
Molluschi che presentano una conchiglia di un solo pezzo (univalve), originariamente simmetrica, a forma di cono molto allargato alla base (es. Patella).
Nella maggior parte delle specie è avvenuta una torsione del corpo che si è avvolto attorno a un asse. Possiedono un piede disposto ventralmente, di regola molto sviluppato, atto a strisciare, e un capo generalmente ben distinto.
Talvolta la porzione posteriore del piede è provvista dorsalmente da una struttura cornea o calcarea detta “opercolo”, che ha la funzione di chiudere la bocca della conchiglia una volta che l’animale è ritirato all’interno del guscio. La conchiglia esterna può essere conica o appiattita come nella patella, a spirale o appuntita come nel murice.
Rilevatori:
1. Luigi Bruno Trapani
2. Francesco Cavarretta Palermo
3. Domenico Capua Livorno
4. Aurelio Cirella Verona
5. Duilio Di Massa Trieste
6. Luigi Giunchi Ravenna
7. Fabrizio Mannucci Messina
8. Occhipinti Rosario Ragusa
9. Tambini/Rinaldi Ravenna
10. Diego Viola Trieste
11. Helmut Nisters Innsbruck
12. Campai & G.M.L. Livorno
13. Luigi Caltabellotta Moncalieri (TO)
14. Vinicio Biagi Venturina (LI)
ELENCO DELLE FAMIGLIE DEI GASTEROPODI INTERESSATI
N. |
Famiglia |
N. |
Famiglia |
N. |
Famiglia |
1 |
ACMAEIDAE |
20 |
CYPRAEIDAE |
39 |
PATELLIDAE |
2 |
ADDISONIDAE |
21 |
COSTELLARIIDAE |
40 |
RISSOIDAE |
3 |
APLYSIDAE |
22 |
EULIMIDAE |
41 |
RETUSIDAE |
4 |
ACLIDIDAE |
23 |
ELLOBIIDAE |
42 |
RINGICULIDAE |
5 |
ADEORBIDAE |
24 |
EPITONIIDAE |
43 |
SCISSURELLIDAE |
6 |
ANABARTHRIDAE |
25 |
FISSURELLIDAE |
44 |
SIPHONARIIDAE |
7 |
BARLEEIDAE |
26 |
HAMINOEIDAE |
45 |
SKENEIDAE |
8 |
BULLIDAE |
27 |
HALIOTIDAE |
46 |
SKENEOPSIDAE |
9 |
CERITHIIDAE |
28 |
IRAVADIIDAE |
47 |
TURRIDAE |
10 |
CAPULIDAEA |
29 |
LAMELLARIIDAE |
48 |
TROCHIDAE |
11 |
CAVOLINIDAE |
30 |
LITTORINIDAE |
49 |
TURBINIDAE |
12 |
COLLONIIDAE |
31 |
MARGINELLIDAE |
50 |
TROCHIDAE |
13 |
CAECIDAE |
32 |
MURICIDAE |
51 |
TRIPHORIDAE |
14 |
CYLICNIDAE |
33 |
MITRIDAE |
52 |
TORNIDAE |
15 |
CERITHIOPSIDAE |
34 |
NATICIDAE |
53 |
TRIVIDAE |
16 |
COLUMBELLIDAE |
35 |
NERITIDAE |
54 |
TRIMUSCULIDAE |
17 |
CALYPTRAEIDAE |
36 |
OMALOGYRIDAE |
55 |
TURRITELLIDAE |
18 |
CONIDAE |
37 |
PYRAMIDELLIDAE |
56 |
TRICOLIIDAE |
19 |
CINGULOPSIDAE |
38 |
PHILINIDAE |
57 |
TRUNCUTELLIDAE |
58 |
COLLONIIDAE |
59 |
CERITHIIDAE |
60 |
VERMETIDAE |
|
|
|
|
61 |
TURRIDAE |
Descrizione di alcuni Gasteropodi
Alvania cimex (Linneo, 1758)
Conchiglia molto globosa di circa 5 mm di altezza, con cinque giri di cui l’ultimo grande; ogni giro è separato da una sutura non molto profonda ma canalicolata. Le costole assiali sono molto numerose e si incrociano con cordoncini spirali rilevati che formano dei noduli simili a perline. La colorazione è generalmente bruno rossiccia: vi sono forma bianche o fasciate da larghe strisce brune. Apertura a goccia con una serie di dentini. Vive in zone litorale e sommersa, tra le alghe.
Aplysia depilans (Linneo, 1767)
Le Aplysie, dette anche “lepri di mare” in quanto i tentacoli cefalici ricordano le orecchie di una lepre, possiedono una conchiglia completamente interna, fragile e molto più piccola del corpo senza alcuna funzione protettiva, di forma rotondeggiante, molto appiattita che raggiunge i 55 mm di lunghezza, è di colore giallo bruno.Come difesa possono secernere un liquido rossastro tossico che funge da efficace cortina fumogena.
Bittium reticulatum (Da Costa, 1778)
La conchiglia è solida e ben slanciata, è percorsa da numerosi giri poco convessi percorsi, a loro volta, da quattro cordoni spirali e da pieghe longitudinali a formare un reticolo nodoso. La colorazione varia dal nocciola chiaro allo scuro, al beige, al giallino, al fulvo chiaro. Può raggiungere e superare i 9 mm.
Bolma rugosa (Linneo, 1767)
Ha un aspetto solido e una spira abbastanza elevata; è quasi alta quanto larga, con una profonda sutura. La conchiglia giovane ha i cordoni spirali ornati da spine
che si trasformano in nodi con la crescita. Ha un diametro di circa 50 mm.La colorazione è bruno-verdastro, l’apertura madreperlacea è caratterizzata da una macchia rossiccia dello stesso colore della parte esterna dell’opercolo, che è calcareo, molto spesso, il cui colore esterno è rosaceo, all’interno è ricoperto da una epidermide oscura. Esso viene considerato come un portafortuna; viene chiamato “occhio di Santa Lucia”. Nel passato era tenuto in particolare considerazione in quanto un opercolo di piccole dimensioni veniva introdotto tra le palpebre per asportare piccoli corpi estranei (sabbia, terriccio, ecc.) che si inserivano nell’occhio.
Buccinulum corneum (Linneo, 1758)
;Si tratta di una conchiglia solida, liscia e ben slanciata; l’apertura è larga e il labbro ha denti molto leggerei. La colorazione è costituita da macchie più o meno oscure su un fondo giallastro. L’animale ha un colore arancione. L’altezza media è di 50 mm.
Bulla striata (Bruguiere, 1792)
La conchiglia è fragile, costituita dall’ultimo giro che nella zona apicale, avvolgendosi, forma una specie di ombelico. L’apertura è stretta nella parte superiore e più aperta in quella inferiore. Il labbro perpendicolare è tagliente. La colorazione è varia; spesso vi sono macchie brune e olivacee su un fondo chiaro. L’animale è carnivoro e non entra tutto nel guscio.
Calyptrea chinensis (Linneo, 1758)
Conchiglia con forma poco elevata, a base circolare superficie esterna con lievi granulosità. L’interno è lucido con una lamina calcarea. Il colore esterno è giallo-grigio, quello interno giallo-bruno; misura media Ø 20 mm. Vive in zona litorale e sommersa, su fondi rocciosi.
Capulus hungaricus (Linneo, 1758)
La sua forma conica è molto caratteristica, con l’apice spostato posteriormente e fortemente ricurvo. La parte superiore è percorsa da numerose strie radiali e di linee di accrescimento irregolari. E’ ricoperta da un periostraco brunastro. La parte interna è bianca o rosea. Le misure medie sono: altezza mm 20, diametro mm 45. Vive aderendo ad altre conchiglie.
Cerithium vulgatum (Bruguiere, 1792)
Ha una conchiglia solida e slanciata con due file di tubercoli appuntiti sui giri che sono
poco convessi; la sutura è poco evidente. L’ornamentazione è piuttosto varia. Il colore è
marroncino con macchie più scure. L’altezza media mm 50.
Clanculus cruciatus (Linneo, 1758)
La conchiglia ha cordoni granulosi sui giri, la columella è munita alla base di un piccolo dente appuntito, la colorazione è bruno scura con macchie bianche che irradiandosi dall’apice formano una croce.
Columbella rustica (Linneo, 1758)
La conchiglia è lucida, con una forma poco slanciata ed una apertura sottile e allungata con denti sia sul labbro sia sulla columella. Nella parte centrale del labbro vi è un caratteristico ispessimento. La colorazione è variabile, vi sono, quasi sempre, macchie e flammule di vari colori. L’opercolo è corneo. Misura in media 20 mm . Vive tra le rocce nella zona litorale.
Galeodea echinophora ( Linneo, 1756)
La conchiglia formata esclusivamente dall’ultimo giro, ha forma ovale, con una apertura. Lucida e porcellanace Il bordo è columellare e si estende sopra la conchiglia; il labbro è denticolato. La colorazione è variabile dal giallo-bruno al bruno rossiccio. Può essere presente una ornamentazione costituita da file spirali di tubercoli più o meno prominenti. E’ endemica del Mediterraneo, vive nella zona sommersa in fondali fangosi e sabbiosi. L’altezza media oscilla tra i 50 e i 70 mm.
Gibberula miliaria (Linneo, 1758)
Conchiglia solida e lucida il cui colore è bianco porcellanaceo con piccole fasce gialle. Possiede cinque pieghe columellari, il labbro è ricurvo e finemente denticolato. L’altezza varia tra i 7 e gli 8 mm.
Gibbula ardens (Salis, 1793)
Ha una conchiglia solida con giri leggermente convessi, separati da una profonda sutura calanicolata, con una ornamentazione costituita da cordoncini spirali sottili che proseguono anche alla base della conchiglia. La superficie è solcata da evidenti strie di accrescimento. L’ombelico è profondo. La colorazione tipica è bruna con macchie bianche e rossastre sotto la sutura.
Haliotis tuberculata lamellosa (Lamarck, 1855)
Orecchia di mare o Orecchia di San Pietro.
A prima vista sembrerebbe una valva di un mollusco bivalve, in quanto la spira, formata da tre o quattro giri, è molto ridotta e l’ultimo giro è molto grande. La conchiglia di forma ovale si riconosce facilmente per una serie continua di fori rotondeggianti, in genere 7 o 8 posti lungo la periferia, per l’iridescenza della madreperla all’interno e per la colorazione bruno-verdastra all’esterno. In esemplari giovanili è possibile trovare colorazioni maculate di bruno, bianco e rosso. L’ornamentazione è molto variabile, la scultura tipica, che può essere assente, è costituita da numerosi cordoncini che sono paralleli al labbro interno e da strie di accrescimento, spesso irregolari, che, a volte, si trasformano in pieghe trasversali ondulate. La lunghezza media è tra i 40 e i 60 mm.
Hexaplex trunculus (Linneo, 1758)
La conchiglia è estremamente variabile, è normalmente solida con i giri scalariformi; presenta delle costolature assiali più o meno prominenti che spesso formano una serie di spine. La colorazione è giallastra con bande spirali marroni o violette. La lunghezza va da 40 a 130 mm.
Janthina nitens (Menke, 1818)
Conchiglia globosa di colore violetto, molto leggera e trasparente, con giri molto convessi di cui l’ultimo più grande degli altri. Ha una superficie liscia con leggere strie di accrescimento, una sutura larga e profonda ed apertura grande e piriforme, allungata verso il basso.
Jujubinus exasperatus (Pennant, 1777)
Si tratta di un piccolo trochide molto grazioso che hauna conchiglia solida, la cui misura è tra i 10 e i 15 mm, con i giri percorsi da quattro cordoncini granulosi; alla base si notano sei o sette cordoncini concentrici privi di granulazione. Gli altri giri sono ornati regolarmente da flammule longitudinali con punteggiature rossastre variabili, l’apice è rosa e la base è piatta.
Littorina neritoides (Linneo, 1758)
Si trovano attaccate agli scogli, fino anche a 2 m sopra il livello dell’acqua, perché serbano, grazie ad un particolare apparato branchiale e all’opercolo che ne impedisce la fuoriuscita, l’acqua che è intrattenuta in quantità sufficiente da permettere di svolgere tutte le attività vitali in attesa di un’ondata più grossa delle altre.
La conchiglia, con altezza media di circa 6 mm, è abbastanza solida, con giri, il cui ultimo è più ampio, lisci e convessi, percorsi da strie di accrescimento. Il labbro è tagliente e internamente di colore marrone oscuro. La colorazione esterna è generalmente grigiastra con una fascia più scura al centro dell’ultimo giro.
Monodonta articulata (Lamarck, 1822)
Possiede una base un poco convessa con un accenno di ombelico, la columella forma una nodulosità, l’ultimo giro è depresso sotto la sutura, il disegno è formato da macchie bianche alternate ad altre bruno-rossastre, intervallate da bande bianche ornate da numerose linee scure disposte a zig-zag. L’interno è madreperlaceo con sfumature verdi. Misura circa 25 mm. Vive sulle scogliere della zona litorale.
Mitra cornicula (Linneo, 1758)
Ha una forma molto slanciata con i giri lisci e pieghe caratteristiche nella columella.
La sutura è poco evidente e l’apertura stretta, la dimensione media è di 25 mm. Vive nella zona litoranea e sommersa, in fondi sabbiosi e tra le alghe.
Muricopsis cristata (Brocchi, 1814)
La conchiglia, alta da 10 a 14 mm, ha una forma slanciata con i giri percorsi da costole spirali e assiali che incrociandosi formano delle spine. Il colore va dal giallo al bruno al rossiccio, mentre l'animale è di un colore rosso vivo. Vive nelle zone litorale e sommersa, su fondi rocciosi e tra le madrepore.
Natica hebraea (Martyn, 1784)
Conchiglia tondeggiante, globosa, lucida, esternamente avvolta a spirale, con 4 giri di spira, di cui l’ultimo giro è molto più grande degli altri; l’ombelico è largo con grosso cordone e il margine columellare presenta una caratteristica callosità. La colorazione di fondo è bianco giallastro con puntini e molte macchie brune irregolari e di diversa grandezza. Possiede un opercolo di natura calcarea di colore bianco. Vive nelle zone litoranea e sommersa, nella sabbia e nel fango.
Natica stercusmuscarum (Gmelin, 1791)
Come per la Natica hebraea, tranne che per la colorazione con base bianco-giallino con numerosissime macchie brune, puntiformi sparse su tutta la superficie. L’opercolo, calcareo, è bianco con alcune macchie verdine. La larghezza media e di 40 mm.
Neverita josephinae (Risso, 1826)
Ha una conchiglia molto depressa, larghezza media 35 mm, con una superficie percorsa da leggere strie di accrescimento. La callosità columellare, di colore bruno rossiccio, è molto ampia ed a volte ricopre quasi completamente l’ombelico. Possiede un opercolo corneo. La colorazione è bianco giallastra.
Ocenebra erinacea (Linneo, 1758)
Si tratta di una conchiglia robusta la cui altezza si aggira attorno ai 40 mm, di forma moto variabile, solida, ornata da numerosi cordoni spirali che intersecandosi con varici assiali formano delle spine. L’apertura è ovale, il canale sifonale chiuso, il colore varia dal grigio al bruno. Vive nelle litorale e sommersa sulle rocce
Opalia crenata ( Linneo, 1758)
Conchiglia bianco giallastra di circa 20 mm di altezza, solida, con i giri separati da una sutura profonda e percorsi da costole assiali larghe e non molto evidenti che sporgendo formano delle creste vicino alla sutura
Patella caerulea (Linneo, 1758)
La conchiglia è tondeggiante e di dimensioni che possono giungere fino a 45 mm di lunghezza, che si restringe anteriormente verso il vertice. L’ornamentazione esterna è costituita da costicine a raggiera, più o meno marcate, che si intersecano con strie di accrescimento poco evidenti. La colorazione esterna è giallo- grigiastra con raggi più scuri che si notano nella parte interna
Payraudeautia intricata (Donovan, 1849)
La conchiglia ha i giri convessi, ma concavi vicino alla sutura; la callosità columellare è piccola e l’ombelico è profondo e provvisto di due cordoncini paralleli. La colorazione di fondo è bruna con macchie più chiare e più scure che formano alcune fascette. L’opercolo è corneo. L’altezza media è di 15 mm.
Pisania striata (Gmelin, 1791)
E’ di forma ovale, appuntita, lucida, con una sutura poco evidente e con una apertura allungata; è dentata nella parte inferiore e superiore della columella. Misura tra i 20 e i 22 mm; ha una ornamentazione costituita da fitte lieneole bianche e brune. Vive nella zona litorale, sulle rocce.
Rissoa ventricosa (Desmarest, 1814)
Possiede una conchiglia solida, di forma slanciata con i primi giri piatti, molto appuntiti, con una sutura poco evidente e costole non molto accentuate. Il labbro è spesso e varicoso, la colorazione è bianco – giallognola. L’altezza si aggira tra gli 8 e i 9 mm. Vive nella zona litorale e sommersa fino a 10 m, sulle rocce e tra le alghe.
Smaragdia viridis (Linneo, 1758)
Conchiglia di piccole dimensioni, con una altezza medi di 6 mm. E’ inconfondibile per la forma ed il colore verde. Vive nella zona litorale e sommersa tra la sabbia e gli scogli.
Tricolia pullus pullus (Linneo, 1758)
Conchiglia di piccole dimensioni, con una altezza media di 9 mm. Solida e lucida con una colorazione smagliante molto variabile spesso con flammule brune. Possiede quattro giri convessi, separati da una sutura lineare, l’ultimo giro è molto grande. L’apertura è ovale chiusa da un opercolo calcareo. Vive tra sabbia e scogli nelle zone litorale e sommersa.
Trivia pulex (Solander in Gray J.E.,1828)
Conchiglia bruno scura sul dorso e bianca alla base, sempre lucida. Priva di opercolo e percorsa da costolature poco evidenti. Ha una altezza media di 10 mm e vive nelle zone litorale e sommersa in fondali rocciosi.
Vermetidi
Tutti ci siamo fatti, nel tempo, l’idea che la forma dei gasteropodi rispettasse determinate regole della natura, quindi una forma globulare più o meno appuntita oppure una forma piana, e per la maggior parte, animali che si spostano nel loro ambiente perché provvisti di organi motori. Non potevamo immaginare che un gruppo di animali fissati al substrato(sessili), che prendono la strana forma di tubi e tubicini, più o meno ingarbugliati e particolarmente contorti, facessero parte di questa classe.
I Vermetidi, dunque, sono gasteropodi che hanno una conchiglia tubolare con una spirale svolta, cementata alle rocce; hanno la forma di un tubo cilindrico-conico.
Si riconoscono facilmente dagli altri gasteropodi per due caratteri:
- il primo è determinato dal loro modo eccentrico di avvolgersi senza l’aiuto di un pilastro;
- il secondo è quello di vivere fissati anche ad altri corpi marini.
I Bivalvi detti anche Lamellibranchi, perchè la respirazione avviene tramite branchie laminari o Pelecipodi, per il piede forgiato a scure (dal greco pelekus = scure e Pous = piede) atto appunto a scavare nella sabbia o nel fango, sono Molluschi caratterizzati da una conchiglia costituita da due valve uguali o differenti, articolate dorsalmente, ripiegate ad astuccio (equivalvi = se le due valve sono uguali, o inequivalvi= se le due valve non sono uguali), una destra ed una sinistra, tenute da una struttura elastica di materiale corneo interna o esterna che le unisce , che hanno la funzione di proteggere il corpo racchiudendolo completamente, anche se in certi casi le dimensioni sono così piccole da lasciare il corpo in parte scoperto, tenute assieme da un legamento elastico, generalmente simmetriche.
Sono detti anche acefali in quanto l’animale è sprovvisto di capo differenziato.
Sono bentonici.
Rilevatori
1. Bruno Luigi - Trapani
2. Cavarretta Francesco - Palermo
3. Capua Domenico - Livorno
4. Cirella Aurelio - Verona
5. Di Massa Duilio - Trieste
6. Giunchi Luigi - Ravenna
7. Mannucci Fabrizio - Messina
8. Occhipinti Rosario - Ragusa
9. Tambini/Rinaldi - Ravenna
10. Viola Diego - Trieste
11. Caltabellotta Luigi - Moncalieri (TO)
12. Biagi Vinicio - Venturina (LI)
N. Famiglia | N. Famiglia | N. Famiglia |
1 ANOMIIDAE 2 ARCIDAE 3 ASTARTIDAE 4 CARDITIDAE 5 CARDIIDAE 6 CHAMIDAE 7 DONACIDAE 8 GALEOMMATIDAE 9 KELLIDAE |
10 LIMIDAE 11 LUCINIDAE 12 LAMETILIDAE 13 MYTILIDAE 14 MACTRIDAE 15 MONTACUTIDAE 16 NUCULANIDAE 17 NOETIDAE 18 PECTINIDAE |
19 PHARELLIDAE |
Arca noae Linneo, (Linneo. 1758)
Ha una forma subquadrangolare abbastanza allungata, è percorsa da coste radiali pronunciate e squamose.Il colore è bianco sporco con bande a zig zag di colore bruno rossiccio, ricoperta da un periostraco più o meno spesso. La cerniera è diritta e lunga, percorsa da una serie continua di denti. Vive attaccata con un bisso al substrato mimetizzandosi tra spugne incrostanti e altri organismi. Detta anche “zampa di capra”.
Forma oblunga e schiacciata, larghezza media 60 mm, con i lati arrotondati, ricoperta fittamente da un peristraco molto peloso sotto il quale l’ornamentazione è costituita da costole radiali fitte e granulose; la cerniera è diritta e lunga, percorsa da una serie continua di denti, la colorazione è bruna più o meno chiara. Vive nelle zone litorale e sommersa, in fondali rocciosi.
La conchiglia ha una forma molto caratteristica e irregolare. La valva superiore è ornata da numerose e sottili lamelle, anche tubolari, la valva inferiore è fissata al substrato rigido, agli scogli o alle madrepore. Vive nelle zone litorale e sommersa , in collettività formando, a volte, banchi di notevoli dimensioni. Normalmente non supera i 30 mm di altezza.
La forma è rettangolare, con l’apice situato in uno degli angoli; le valve sono percorse da costole molto marcate visibili anche nella parte interna, sulle quali si notano squame lamellose. La larghezza media e di 10-15 mm.
La conchiglia è robusta e irregolare con una forma subquadrangolare, le cui valve sono percorse da lamelle concentriche molto pronunciate, la colorazione è bianca, la larghezza media 20 mm
Lima hians (Gmelin, 1790)
La forma è molto slanciata e la conchiglia è sottile con linee radiali fini e fitte che percorrono la superficie delle valve. La colorazione è biancastra. L’altezza media 20 mm
Lucinella divaricata (Linneo, 1758)
La conchiglia è piccola con un diametro medio di 10 mm. Le valve sono esili e trasparenti solcate da sottili strie radiali e di accrescimento che si intersecano formando un reticolo irregolare.
La forma è più o meno allungata con una altezza media tra 50 r 60 mm. La conchiglia è sempre ricoperta da un fitto periostraco bruno e setoloso. L’interno delle valve è madreperlaceo con riflessi viola.
Vive all’interno delle rocce. Ha una forma allungata nella parte posteriore, mentre anteriormente è bombata e tondeggiante. Larghezza media 40 . Le valve sono ornate da sottilissime coste radiali, la colorazione e bruno-chiara.mm
La conchiglia è piccola, misura circa 15 mm; è di forma subquadrangolare, ornata da coste radiali molto sottili e fitte; ha una colorazione bianco-giallastra.
Non possiamo chiudere questo escursus sulle conchiglie di Tramontana senza rispondere alle domande che spesso si pongono coloro che rinvengono, anche lungo questa spiaggia, delle conchiglie, fra gasteropodi e bivalvi, sulle quali si trova un minuscolo foro.
La fantasia fa immaginare tante cose, ma la cruda realtà è che esse sono state predate da gasteropodi, i quali ne hanno fatto il loro “pranzo”, ed in particolare dalla “ Neverita josephinae” la cui conchiglia, si può notare a destra (indicata dalla freccia rossa n.d.r.) accanto ai molluschi predati, l’unica, evidentemente, senza foro.
Quindi il foro rappresenta l’unica traccia nella lotta per la sopravvivenza.
Animali primitivi, esclusivamente marini, notturni, poco amanti della luce, con fototropismo negativo.
I fatti distintivi e indicativi di questa Classe sono per quanto attiene a:
- Etimolgia: che porta molte placche;
- Forma: che ha 8 placche
- Struttura: con un corpo appiattito, a simmetria bilaterale, con un piede ovale molto sviluppato con il
quale aderiscono alle rocce dalla zona litorale alla zona abissale, è presente la radula.
- Habitat: animali tutti marini, aderiscono con il loro piede a forma di suola alle rocce, dalla zona l
litorale alla zona abissale, a volte attaccati ad altre conchiglie, in particolare ai Bivalvi.
N. | Specie | 1 | 2 | Totale |
1 2 |
Lepidopleurus algesirensis Chiton olivaceus |
x |
x x |
1 2 |
SCAPHOPODA Bronn, 1862
Dal greco skáphos = barca e pùs, podós = piede
Animali caratterizzati da una conchiglia tubulare a forma di zanna di elefante, ricurva, con caratteristiche costolature longitudinali, aperta alle due estremità, dalla più grossa delle quali esce il piede conico.
Il capo è ridotto a una semplice proboscide che porta all’estremità della bocca.
Vivono infossati nella sabbia o nel fango, lasciando sporgere la sola estremità posteriore, quella pù sottile.
La loro classificazione fino a livello specifico è resa difficile dalla scarsità dei caratteri di differenziamento della conchiglia.
Sono bentonici.
Ricercatori
1. Bruno Luigi – Trapani
2. Viola Diego – Trieste
3. Biagi Vinicio – Venturina (LI)
N | specie | 1 | 2 | 3 |
Totale |
1 | Dentalium dentalis | x | x | 2 | |
2 | Dentalium vulgare | x | x | x | 3 |
FAMIGLIE DEGLI SCAFOPODI INTERESSATI
N. Famiglie
1 DENTALIIDAE
Dentalium dentalis (Linneo, 1758)
La conchiglia è solcata da numerose costole longitudinali, sottili e ben evidenti. La colorazione è bianco rosea; la lunghezza varia tra i 5 e i 30 mm. Vive nelle zone sommerse e di platea, su fondali sabbiosi e fangosi.
Dentalium vulgare (Da Costa, 1778)
E’ una conchiglia quasi liscia, con sottilissime e fitte strie nella zona apicale che scompaiono verso l’apertura con una colorazione bianco-rosea verso l’apice. La lunghezza è tra i 40 e i 50 mm.; vive nella zona sommersa, in fondali sabbiosi e fangosi.
N. |
Classe |
n. Specie |
% |
n. Famiglie |
% |
1 |
Gastropoda |
299 |
81,25 |
61 |
68,53 |
2 |
Bivalvia |
65 |
17,67 |
25 |
28,08 |
3 |
Poliplacophora |
2 |
0,54 |
2 |
2,26 |
4 |
Scaphopoda |
2 |
0,54 |
1 |
1,13 |
|
Totale |
368 |
100,00 |
89 |
100,00 |
N. |
Classe |
numero esemplari elencati |
% |
1 |
Gasteropodi |
744 |
82,48 |
2 |
Bivalvi |
150 |
16,62 |
3 |
Poliplacofori |
3 |
0,34 |
4 |
Scafopodi |
5 |
0,56 |
|
Totale |
902 |
100,00 |
Bentonici
Gli organismi viventi in stretta connessione con la superficie del fondale marino, sia che vi siano fissati sia che la perforino o la scavino sia che vi striscino sopra o che nuotino ad una distanza ridotta da essa. Fanno parte del benthos.
Bisso
formazione di conchiolina fibrosa secreta da una ghiandola speciale associata al piede in molti bivalvi, in particolare nei mitili, i pinnidi, i pectinidi, gli arcidi.
Cavità palleale
Cavità limitata dal mantello (in latino pallium) nella quale sono situate le branchie e si apre l’ano Cerniera insieme di denti, lamine o fossette che ingranandosi tra di loro consentono alle due valve della conchiglia dei Bivalvi di connettersi mobilmente l’una sull’altra.
Columella
asse intorno al quale si avvolgono le spire della conchiglia
Conchiolina
Sostanza costituente la base organica della maggior parte delle conchiglie.
Infralitorale
Il piano infralitorale ha come limite superiore il livello più basso raggiunto dall’acqua in regime di bassa marea normale . Il limite inferiore del piano viene fatto coincidere con la profondità massima a cui possono vivere le Zosteracee marine (Zostera., Cymodocea, Posidonia) Si tratta di un limite variabile da zona a zona, in stretta dipendenza con la trasparenza delle acque che consente il passaggio della luce, e quindi una sufficiente fotosintesi clorofilliana. In genere tale limite si incontra tra i 25 e i 30 metri di profondità, ma può spingersi fino a 45 metri in acque limpide o non superare i 10 metri in acque torbide.zona.
Interditale
Quella parte della zona litorale al di sopra del livello di bassa marea
Linea palleale
Una linea continua per lo più equidistante dal bordo delle due valve; è l’impronta del mantello del mollusco Mantello
parte globosa del corpo che racchiude gli organi e che secerne la conchiglia.
Opercolo
da operculum = chiusura, struttura cornea o calcarea che ha la funzione di chiudere l’apertura della conchiglia una volta che l’animale è ritirato all’interno del suo guscio
Periostraco
Strato esterno della conchiglia; è una membrana più o meno sottile si sostanza organica setolosa costituita in prevalenza da conchiolina
Radula
Un dispositivo speciale formato da numerose file di dentelli, talvolta induriti da ossido di ferro, che è utilizzato nella presa dell’alimento
Sifoni
Attraverso i quali viene filtrata l’acqua e vengono così trattenuti i microrganismi necessari alla alimentazione
Sopralitorale
Il piano sopralitorale si estende su quella fascia di costa, situata al di sopra del livello dell’alta marea, che viene umidificata soltanto da nebulizzazioni di acqua marina prodotte e trasportate dall’azione combinata delle onde e del vento.
Tassonomia
Sistematico descrittivo
Zona emersa
Non è raggiunta dal livello del mare neppure durante l’alta marea
Zona litorale
Comprende:
- zona sopralitorale: la riva del mare
- zona tidale: tra il limite delle maree più alte e quello delle maree più basse
Zona sommersa
Va da 1 metro a circa 40 metri di profondità
Zona di platea
Corrisponde allo zoccolo continentale che è quella fascia che circonda le coste e declina lentamente da 40 a 200 metri di profondità
Zona abissaleva
Da 200 metri in poi e comprende la scarpata continentale, cioè quel tratto ripido di costa che precipita dalla platea continentale fino ai fondi abissali
Zona pelagica
Quella delle acque libere, del mare aperto, dove vivono molluschi che nuotano liberamente e non aderiscono al substrato.
Arduino, Locatelli, Orlando, Repetto
Catalogo illustrato delle conchiglie marine del Mediterraneo;
D’Angelo e Gargiulo
Guida alle conchiglie mediterranee;
Bruno Sabelli
Conchiglie;
Giannuzzi,Pusateri, Palmeri, Ebreo
Atlante delle conchiglie marine del Mediterraneo
Nicoletta Pasqui
Conchiglie del Mediterraneo – Gorlich e. 1974;
Ettore Tibaldi
Come riconoscere le conchiglie;
Sabelli Giannuzzi Bedulli
Catalogo annotato dei molluschi marini del Mediterraneo ed. Libreria Naturalistica Bologna;
Umberto D’Ancona
Zoologia ed. UTET 1960;
Sergio Angeletti
Conchiglie: raccolta e collezione ed. IGDA 1977
Marco Ferrario
Conchiglie ed. De Vecchi 1991;
Enciclopedia Peruzzi
Il grande libro delle conchiglie;
Enciclopedia di Scienze naturali
Gli animali invertebrati vol. 11 ed IGDA;
Luigi Bruno – Chitoni ed. CSI 1994;
Luigi Bruno – Bivalvia ed. CSI 1998;
Luigi Bruno – I Vermetidi ed. CSI 2000 ;