Sembra cronaca attuale la clamorosa notizia con la quale, Alfredo Daidone corrispondente del Giornale di Sicilia, il 15 giugno del 1965, informò la cittadinanza trapanese che finalmente la Colombaia era tornata libera e che poteva essere utilizzata per scopi turistici invitando l’allora Ente del Turismo ad attuare una forma di promozione per la sua conoscenza in Italia e nel mondo paragonandola ad una “Margellina” fatta in casa, concludendo che “E’ una favorevolissima occasione, sarebbe un peccato lasciarla sfuggire”.
Un appello a suo tempo purtroppo caduto nel vuoto, ma che è stato ripreso fin dall’anno 2002 dall’Associazione Salviamo la Colombaia.
Una sollecitazione che viene da lontano e che vogliamo proporvi riportando l’articolo citato per fare ricordare che la “battaglia” per la sua ristrutturazione e per la sua fruibilità, iniziata 45 anni fa, sembra essere avviata verso la soluzione.
Bisogna anche ricordare che la struttura dal 1848 fino al 1965 era utilizzata come penitenziario e che non era assolutamente pensabile potesse divenire un polo di attrazione ed un punto di riferimento per cittadini e per turisti così come auspicato nei tempi attuali.
Presidente Associazione Salviamo la Colombaia
Dal Giornale di Sicilia - Cronaca di Trapani - 15 giugno 1965
L’EX PENITENZIARIO E’ UNA MARGELLINA “FATTA IN CASA
La Colombaia "libera"
interessa i turisti
Una torre ottagonale alta 20 canne (40 metri) e larga 16 metri ha fatto la storia per un paio di millenni della città falcata.
Una storia intessuta a volte, di leggende come il volo delle colombe delia dea Venere Ericina che si dipartivano da quel luogo, a volte di crudeli avvenimenti come il massacro di tutto il presidio militare che il console romano Fabio Buteone vi fece nella guerra con la rivale Cartagine, il tentativo fatto da Amilcare di riprendere la fortezza colmando lo spazio di mare con l'isoletta di S. Antonio (Lazzaretto) per consentire alle sue pesanti macchine di guerra, di avvicinarvisi, la distruzione della torre fatta dai romani dopo la conclusione vittoriosa delia guerra con i cartaginesi e la riedificazione fatta dagli stessi romani, destinandola a faro. E poi ecco re Martino che nel 1408 fece costruire nuove fabbriche per difendere la città, fortificazioni ampliate da Carlo V e poi da Filippo III ed ancora dai Principe di Ligny nel 1700 circa.
Dal 1849 al 1860 la fortezza venne usata per rinchiudervi i patrioti trapanesi e poi come peniteniziario venne usata fino ai nostri giorni con lo sgombero di i tutti gli occupanti destinati al Carcere Giudiziario, recentemente inaugurato.
Oggi la Colombaia ritorna « libera ». Posta all'imboccatura del porto l'isola dispone di vaste zone di mare, prima d'ora interdette ai privati, zone pescosissime, costituisce una meta turistica di grande interesse.
Proponiamo all'Ente per il Turismo di sfruttare compiutamente questo luogo incantevole includendolo negli itinerari turistici della provincia e nei « depliants» che lo stesso Ente propaganda in tutto il mondo.
La Colombaia era collegata con la terra ferma con una capace barca a motore impiegata per il trasporto dei carcerati e del personale preposto alla loro vigilanza, potrebbe continuare il servizio per i privati e turisti e la trattoria aia esistente, opportunamente attrezzata, potrebbe servire copiose porzioni di cuscus :altro che Margellina !
E' una favorevolissima occasione, sarebbe un peccato lasciarla sfuggire.
Alfredo Daidone