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Ieri, oggi ...domani

IL MONUMENTO

Nell’anno 1979 abbiamo iniziato una ricerca tecnologica di tutte le opere del centro storico della città di Trapani con lo scopo di contribuire, per quanto c’era possibile, a tramandare nella storia esperienze di metodo tecnologico usato per altri scopi in altri tempi e di riuscire a sensibilizzare gli organi competenti affinché si decidessero ad investire quei capitali necessari alla conservazione d’opere che i nostri avi ci hanno tramandato e che la nostra incuria e indifferenza, oltre al logorio naturale degli anni, stavano e sta portando alla rovina, facendo sì che queste opere non siano solo un privilegio della nostra epoca, ma siano tramandate alle generazioni future.

Una delle tante opere analizzate che, oltre ad essere un simbolo della città di Trapani, racchiude nella sua misteriosa origine anche quella di noi Trapanesi, è il castello di mare oggi noto con il nome di “COLOMBAIA”.

L’opera monumentale sorge su un’isoletta posta davanti al porto di Trapani il cui nome originario era “PELIADE”, nome fatto risalire alla forma alquanto inusuale degli scogli piccoli e sottili che la circondavano tanto da dare l’idea di tanti peli raggruppati.

Se le origini di Trapani sono avvolte dalla leggenda non diversamente, si può dire della “COLOMBAIA”. Molte sono le versioni che, i diversi autori d’epoche remote ci danno, ma noi che tentiamo di dare una versione più vicina alla verità, ci troviamo in grave imbarazzo, non essendo in possesso di documenti e fatti reali, che ci possano fare affermare di essere nel giusto.

Pertanto siamo costretti a darne solo una versione ricavata dalle concordanze che si riscontrano in alcuni autori e che noi abbiamo preso attentamente in considerazione nel confrontarci con la realtà esistente sui luoghi.

RIFERIMENTI STORICI

Si è a conoscenza d’alcune date significative, ai fini di una attenta lettura del manufatto, che qui di seguito vengono riportate:

La prima costruzione, una torre faro, fu eseguita, (secondo alcuni storici) 480 anni prima della nascita di Cristo, dai Trapanesi che si allearono con i Cartaginesi nella guerra contro i Greci “SICILIOTI” il cui compito era quello di creare un punto di riferimento alle navi Cartaginesi.

- Verso l’anno 260 A. C. durante la prima guerra punica, Amilcare Barca vi fece costruire una torre e una caserma militare in sostituzione del faro preesistente.

- Nel 249 A. C. i Romani guidati dal console P. Claudio Pulcro entrarono in possesso della fortezza per un breve periodo. I Cartaginesi guidati da Aderbale riconquistarono la fortezza.

- Nel 241 A. C., dopo la vittoriosa battaglia delle Egadi, cadde in mano ai Romani, ai quali rimase fino all’invasione dei vandali.

Dalle fabbriche, accresciute, riformate, costruite in epoche posteriori, non si hanno precise documentazioni, ma si nota chiaramente, la mano moderna innestata sull’antico.

- Nel 1076, Il Conte Ruggiero, una volta riuscito nell’intendo di conquistare Trapani , ne migliorò le fortificazioni e recuperò la “COLOMBAIA”.

- Nel 1360 giunse dalla Catalogna la Regina Costanza, moglie di Federico Ventimiglia, che sbarcò alla “COLOMBAIA” ove prese dimora.

- Nel 1408 essendo divenuto Re Martino I°, per suo ordine, le fabbriche della “COLOMBAIA” furono messe a nuovo.

- Regnando Filippo III Re di Spagna e di Sicilia durane la guerra scoppiata nel suo regno la “COLOMBAIA” è stata ristrutturata e maggiormente armata.

- Nel 1671 regnando Carlo II d’Austria, fu costruita, in aggiunta alla torre e all’ellisse, la batteria inferiore che guarda il porto.

- Nel mese di Maggio del 1965, con la costruzione delle nuove carceri di San Giuliano, tutti i detenuti furono trasferiti nella nuova sede e la “COLOMBAIA ritornò ad essere quel luogo d’abbandono e solitudine che fu una delle prerogative della sua lunga esistenza.

 

ANALISI STORICO-STRUTTURALE DELL’ESISTENTE

Il castello, che sorge sull’isolotto, offre la facciata più piccola a chi l’osserva dal porto, dando la sensazione di una roccaforte più che un grandioso complesso.

Colui che si accinge a visitarlo, man mano che si avvicina si rende conto di quanto sia imponente l’opera ivi edificata, e delle grandi trasformazioni subite nel corso dei secoli.

Pianta della Colombaia

Il giro attorno alla fortezza si può fare solo con un’imbarcazione, poiché essa è circondata per metà (ad Est) da una fascia di terra e la parte rimanente dalle acque del Mediterraneo.Un antico manoscritto che non si può garantire in vero d’autenticità, riporta che:“ la prima costruzione fosse stata di forma ottagona alta canne venti, con otto di diametro, e che fosse stata recintata di un muro di forma ellittica sul declivio del greppo”

Antica Stampa del 1200

Da accurata analisi e attenta ricerca sul luogo è risultato difficile individuare la esatta ubicazione della suddetta torre in quanto dall’attuale, di forma ottagona, si può chiaramente vedere che la sua costruzione non ha un’età così vetusta, almeno per le parti oggi apprezzabili, ma la si può collocare in un intervallo di tempo che và dal 1000 al 1500.

Nell’ala sinistra del complesso esiste, semi assorbita dall’ellisse, un’altra torre. Dalle sue caratteristiche si può formulare che l’impianto originario era di forma esagonale, e la costruzione oggi apprezzabile può essere databile attorno al 1000 per il piano terra, mentre dal primo livello in poi, appare rifatta completamente nell’intorno del 1500.

Al centro delle due torri, collegati da una muratura di forma ellittica, troviamo il portone d’accesso che è raggiungibile tramite una scalinata che consta di 19 gradini, rivestiti di calcare bianco-grigiastro che consentono il raggiungimento di una quota di circa 4,00 metri.

La parete su cui si trova detto portone comprende inoltre tre finestre ad arco acuto, risalenti presumibilmente al periodo Spagnolo e, realizzate in conci di tufo ben sagomate, uno stemma rappresentante uno scudo sormontato da corona e da elmo con aquila fiancheggiato da due angioletti anch’essi coronati e di una caditoia posta sopra il portone d’ingresso.

Varcata la soglia ci troviamo in un piccolo ambiente avente due porte, quella di destra conduce in un piccola armeria , mentre quella di sinistra immette in un disimpegno ove è possibile scegliere fra due percorsi che stanno davanti e a sinistra del visitatore.

Questi percorsi sono gli unici che ci consentono di visitare tutto il complesso che consta di due corpi di fabbrica costruiti in epoca diversa.

Ieri, oggi ...domani

IL MONUMENTO

Nell’anno 1979 abbiamo iniziato una ricerca tecnologica di tutte le opere del centro storico della città di Trapani con lo scopo di contribuire, per quanto c’era possibile, a tramandare nella storia esperienze di metodo tecnologico usato per altri scopi in altri tempi e di riuscire a sensibilizzare gli organi competenti affinché si decidessero ad investire quei capitali necessari alla conservazione d’opere che i nostri avi ci hanno tramandato e che la nostra incuria e indifferenza, oltre al logorio naturale degli anni, stavano e sta portando alla rovina, facendo sì che queste opere non siano solo un privilegio della nostra epoca, ma siano tramandate alle generazioni future.

Una delle tante opere analizzate che, oltre ad essere un simbolo della città di Trapani, racchiude nella sua misteriosa origine anche quella di noi Trapanesi, è il castello di mare oggi noto con il nome di “COLOMBAIA”.

L’opera monumentale sorge su un’isoletta posta davanti al porto di Trapani il cui nome originario era “PELIADE”, nome fatto risalire alla forma alquanto inusuale degli scogli piccoli e sottili che la circondavano tanto da dare l’idea di tanti peli raggruppati.

Se le origini di Trapani sono avvolte dalla leggenda non diversamente, si può dire della “COLOMBAIA”. Molte sono le versioni che, i diversi autori d’epoche remote ci danno, ma noi che tentiamo di dare una versione più vicina alla verità, ci troviamo in grave imbarazzo, non essendo in possesso di documenti e fatti reali, che ci possano fare affermare di essere nel giusto.

Pertanto siamo costretti a darne solo una versione ricavata dalle concordanze che si riscontrano in alcuni autori e che noi abbiamo preso attentamente in considerazione nel confrontarci con la realtà esistente sui luoghi.

RIFERIMENTI STORICI

Si è a conoscenza d’alcune date significative, ai fini di una attenta lettura del manufatto, che qui di seguito vengono riportate:

La prima costruzione, una torre faro, fu eseguita, (secondo alcuni storici) 480 anni prima della nascita di Cristo, dai Trapanesi che si allearono con i Cartaginesi nella guerra contro i Greci “SICILIOTI” il cui compito era quello di creare un punto di riferimento alle navi Cartaginesi.

- Verso l’anno 260 A. C. durante la prima guerra punica, Amilcare Barca vi fece costruire una torre e una caserma militare in sostituzione del faro preesistente.

- Nel 249 A. C. i Romani guidati dal console P. Claudio Pulcro entrarono in possesso della fortezza per un breve periodo. I Cartaginesi guidati da Aderbale riconquistarono la fortezza.

- Nel 241 A. C., dopo la vittoriosa battaglia delle Egadi, cadde in mano ai Romani, ai quali rimase fino all’invasione dei vandali.

Dalle fabbriche, accresciute, riformate, costruite in epoche posteriori, non si hanno precise documentazioni, ma si nota chiaramente, la mano moderna innestata sull’antico.

- Nel 1076, Il Conte Ruggiero, una volta riuscito nell’intendo di conquistare Trapani , ne migliorò le fortificazioni e recuperò la “COLOMBAIA”.

- Nel 1360 giunse dalla Catalogna la Regina Costanza, moglie di Federico Ventimiglia, che sbarcò alla “COLOMBAIA” ove prese dimora.

- Nel 1408 essendo divenuto Re Martino I°, per suo ordine, le fabbriche della “COLOMBAIA” furono messe a nuovo.

- Regnando Filippo III Re di Spagna e di Sicilia durane la guerra scoppiata nel suo regno la “COLOMBAIA” è stata ristrutturata e maggiormente armata.

- Nel 1671 regnando Carlo II d’Austria, fu costruita, in aggiunta alla torre e all’ellisse, la batteria inferiore che guarda il porto.

- Nel mese di Maggio del 1965, con la costruzione delle nuove carceri di San Giuliano, tutti i detenuti furono trasferiti nella nuova sede e la “COLOMBAIA ritornò ad essere quel luogo d’abbandono e solitudine che fu una delle prerogative della sua lunga esistenza.

 

ANALISI STORICO-STRUTTURALE DELL’ESISTENTE

Il castello, che sorge sull’isolotto, offre la facciata più piccola a chi l’osserva dal porto, dando la sensazione di una roccaforte più che un grandioso complesso.

Colui che si accinge a visitarlo, man mano che si avvicina si rende conto di quanto sia imponente l’opera ivi edificata, e delle grandi trasformazioni subite nel corso dei secoli.

Pianta della Colombaia

Il giro attorno alla fortezza si può fare solo con un’imbarcazione, poiché essa è circondata per metà (ad Est) da una fascia di terra e la parte rimanente dalle acque del Mediterraneo.Un antico manoscritto che non si può garantire in vero d’autenticità, riporta che:“ la prima costruzione fosse stata di forma ottagona alta canne venti, con otto di diametro, e che fosse stata recintata di un muro di forma ellittica sul declivio del greppo”

Antica Stampa del 1200

Da accurata analisi e attenta ricerca sul luogo è risultato difficile individuare la esatta ubicazione della suddetta torre in quanto dall’attuale, di forma ottagona, si può chiaramente vedere che la sua costruzione non ha un’età così vetusta, almeno per le parti oggi apprezzabili, ma la si può collocare in un intervallo di tempo che và dal 1000 al 1500.

Nell’ala sinistra del complesso esiste, semi assorbita dall’ellisse, un’altra torre. Dalle sue caratteristiche si può formulare che l’impianto originario era di forma esagonale, e la costruzione oggi apprezzabile può essere databile attorno al 1000 per il piano terra, mentre dal primo livello in poi, appare rifatta completamente nell’intorno del 1500.

Al centro delle due torri, collegati da una muratura di forma ellittica, troviamo il portone d’accesso che è raggiungibile tramite una scalinata che consta di 19 gradini, rivestiti di calcare bianco-grigiastro che consentono il raggiungimento di una quota di circa 4,00 metri.

La parete su cui si trova detto portone comprende inoltre tre finestre ad arco acuto, risalenti presumibilmente al periodo Spagnolo e, realizzate in conci di tufo ben sagomate, uno stemma rappresentante uno scudo sormontato da corona e da elmo con aquila fiancheggiato da due angioletti anch’essi coronati e di una caditoia posta sopra il portone d’ingresso.

Varcata la soglia ci troviamo in un piccolo ambiente avente due porte, quella di destra conduce in un piccola armeria , mentre quella di sinistra immette in un disimpegno ove è possibile scegliere fra due percorsi che stanno davanti e a sinistra del visitatore.

Questi percorsi sono gli unici che ci consentono di visitare tutto il complesso che consta di due corpi di fabbrica costruiti in epoca diversa.

Appello

Possiedi foto, quadri, filmati, documenti o ricordi che riguardano la Colombaia?
Contatta il Luigi Bruno - Presidente dell'Associazione Salviamo la Colombaia - Cell. 339/8002539
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