La mia Colombaia
Già trent'anni fa sentivo di gente
Che andava in lacrime
...riscoprendo la Colombaia.
Oh, la cara Colombaia!
lo non piangevo.
Mi struggevo nel ricordo
Chiudevo gli occhi
E rivedevo papà mio
Portarmi a Turrignì,
A Villa Nasi, al Lazzaretto,
Al Ronciglio, certe volte a Raganzili,
Sì a Raganzili (che meraviglia da lassù),
E soprattutto al porto
(oh il caro vecchio Molo del Porto!).
Si fermava, portava la mano alla fronte
Proteggendosi dal sole
E mi colpiva il suo sguardo estasiato,
ma non per il tramonto,
Che pure era bellissimo!
Rimirava la Colombaia.
Mi portava in braccio
E mi invitava a guardare.
A lungo, sempre più a lungo,
Rapito dallo spettacolo
Mentre anch'io mi inebriavo
Assaporando l'amato odore del nostro
Mare.
Non parlava papà mio, non parlava,
ma parlavano i suoi occhi.
Guardava orgoglioso
Quell'isolotto che protegge Trapani
E infine mi parlava di Cinque Torri,
Di Castello di Terra e di Castello di Mare.
Ma non capivo.
Guardavo e ascoltavo,
ma non capivo.
Ora guardo, ascolto
E piango.
Francesco Auci -Trapani novembre 2008