Colombaia simbolo di cultura: riflessioni

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Il compito assunto dall'Associazione Salviamo la Colombaia e per il quale ha combattuto per ben diciotto anni è quello di volere che la stessa venga messa nelle condizioni di potere offrire un servizio non solo alla cittadinanza ma a che a quanti turisti e studiosi si sentono attratti dal fascino di tale bimillenario castello.

Ciò significa il suo interessare all'uso che se ne dovrà fare, del quale se ne è parlato tanto con proposte e progetti che, sotto certi aspetti, nulla hanno a che vedere con le vere aspirazioni dell'uomo, cittadino trapanese, il quale ha sognato e sogna la Colombaia come punto di riferimento e polo di attrazione culturale e come luogo vivo e vitale.

E' recente il bando per la sua assegnazione a privati, nel quale erano previste particolari condizioni per dare un preciso indirizzo per la sua ristrutturazione; non ha sortito alcun effetto positivo motivo per il quale nell'anno in cui la Colombaia compie 2500 anni la stessa si ritrova senza potere contare ad un futuro.

Ecco perché non deve essere considerata come luogo effimero che segue logiche affaristiche e di apparenti promozioni del territorio. Non bisogna dimenticare che si tratta di un monumento che è radicato nella storia della nostra città e pertanto legato al ricordo del passato e della sua storia nel Mediterraneo e che deve servire unicamente come baluardo non soltanto della sua cultura ma anche della cultura nel mondo. Pertanto ben vengano tutte le proposte per una sua riqualificazione le quali comunque dovrebbero passare al vaglio della cittadinanza e non come parto di una singola persona o di un ristretto gruppo di burocrati o di tecnici Nessuno può arrogarsi il diritto di dire di avere un unico, a loro dire, buon progetto per realizzare un lavoro a misura d'uomo senza dovere ascoltare i fruitori.

E' utile ricordare che negli anni '50 fu progettato il Tribunale di Trapani il quale, senza alcun criterio, fu costruito in maniera da eliminare l'antico quartiere spagnolo, da precludere uno sviluppo più organico e più lanciato nel futuro della città e che, purtroppo,ne ha soffocato il suo sviluppo. A quel tempo fu posto un limite ad una città per la quale non si prevedeva uno sviluppo. Un grosso errore per il quale oggi ne paghiamo le conseguenze. Nella progettazione di qualcosa da realizzare nella Colombaia deve essere studiato (pensato) e deve essere qualcosa che non rappresenti soltanto le esigenze del periodo attuale ma a qualcosa che sia lanciato nel futuro e che soddisfi le esigenze dei nostri figli e dei loro figli. Non può essere creata una "scatoletta" nella quale inglobare velleità più o meno politiche, deve rappresentare qualcosa di cui essere orgogliosi e non un insulso contenitore fatto di lustrini e luci più o meno psichedeliche dedicato soltanto ad uno sparuto numero di persone. Dobbiamo stare attenti e la cittadinanza deve essere attenta e deve contestare nei modi e nei tempi qualsiasi tentativo di obbrobrio.

Vi sarà possibilità di riscatto?

Luigi Bruno, presidente Associazione Salviamo la Colombaia