Segnaliamo l’uscita di una recente pubblicazione, il libro dell’Architetto Alessandro Gaeta “A tutela et defensa di quisto regno”.
Un interessantissimo saggio storico sull'architettura militare - scaturito dopo anni di studio negli archivi siciliani, e dall’analisi e la ricognizione dei siti fortificati - incentrato per buona parte dell'opera sulle vicende (inedite) delle fortificazioni cittadine trapanesi, sulla costruzione del Castello di Terra e della Torre della Colombaia (colombara) nella seconda metà del Quattrocento.
Il testo mette in luce la seria e programmatica attività di spinta alle fortificazioni civiche attuate dal senato di Trapani allo scoppiare del pericolo turco nel Mediterraneo (dopo la caduta di Costantinopoli nel 1453) e in epoca successiva e contestuale alla calata di Carlo VIII di Francia per resistere ad una paventata invasione delle truppe transalpine nel suolo siciliano.
Ferdinando il cattolico ordinerà nel 1480 di fortificare tutte le più importanti città demaniali della corona con sbocco sul mare inviando allo scopo il suo ingegnere militare (il maestro mayor della regia artiglieria) Baldiri Meteli de Methelin che rimarrà in Sicilia venti anni, a fasi alterne, fino al 1505, quando lascerà definitivamente l'isola dopo avere partecipato personalmente alla redazione (e direzione operativa) dei progetti fortificatori dei principali castelli delle città costiere e delle mura civiche: Palermo, Trapani, Catania, Siracusa, Messina, Milazzo.
Nel 1499 a Trapani attuerà in particolare un raffinato progetto difensivo per la torre della Colombara realizzando due baluartes sui fronti minori che sono in piedi ancora oggi, oltre al rafforzamento dei muri perimetrali.
Trapani sarà fortificata per volere della corona e impegno dei cittadini ..nel nome di Bartolomeo Morana, del tesoriere della città Francesco Fardella, dei deputati Riccardo De Sigerio e altri.
E’ un'opera pregna di notizie inedite che testimoniano dell'impegno materiale e umano dei cittadini trapanesi nella seconda metà del Quattrocento.
Altre info sul libro sul sito qanat.it