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I Luoghi della Colombaia

PANORAMICA INTERNA DEL MANUFATTO

Al portone d’ingresso esternamente murato furono in seguito ad opera dei soliti vandali, tolti alcuni conci si da creare un passaggio. Varcata la soglia, ci troviamo in un piccolo ambiente avente due porte sulla parete di fronte all’ingresso; quella di destra conduce in una piccola

armeria

mentre quella di sinistra immette in un disimpegno ove è possibile scegliere fra due percorsi che stanno davanti e a sinistra del visitatore.
Questi percorsi sono gli unici che ci consentono di visitare tutto il complesso che si articola su due ali. Il percorso che si snoda davanti al visitatore porta all’ala destra che si articola attorno ad un cortile raggiungibile dopo aver superato un ambiente

Pianta del primo livello : percorso verso destra Prima stanza a destra locale per l’Armeria e sulla sinistra posizione della lapide di costruzione non molto antica il cui soffitto è crollato, esso conserva in una delle sue pareti una

Lapide avente due stemmi ai suoi lati

a sinistra a destra

su cui è inciso

REGNANTE PHILIPPO III REGE HISPANIARUM

UTRIUSQ SICILIAE ETC

ILLUSTRISS ET EXCELLENTISS D D IOANNIS

FERNANDEZ DE PACECO EQUITIS AURATI

MARCHIONIS VILLENAE DUCIS ESCALONAE

COMITIS SANCTI STEPHANI GORMA E ET XICHENAE

DITIONIUM BELLIMONTIS ALARCONIS ET ALUMBRIUM IN REGNU MURSIAE DOMINI PROREG

ET CAPITGEN REGNI SECURITATEM ET INCURSUS

HOSTIUM PROPULSANDOS INCUMBENTIS

PROVIDENTIA DELEGATIONE D PETRUS SPINOLA

EQUES ORD ALCANTARAE ABELLIS CONSILIARIUS

MAGISTER PORTULANUS INTEGERR

ET PRAE BELLO IN HOC REGNO EUSDEM

AUCTORITATE ARMORUM DVX STRENUUS ARCEM

HANC COLUMBARIAM PONTE PROPUGNACULIS

MUNIENDAM CURAVIT ANNO SALUTIS 1607

che tradotta ricorda:

“ regnante Filippo III Re di Spagna, e delle due Sicilie, su mandato dell’ill.mo ed ecc.mo Giovanni Fernandez di Pacheco, cavaliere aureo e Marchese di Vigliena, conte e Duca di Escalona, di S. Stefano e delle Signorie di Belmonte Alarcona e Alumbrio nel regno di Mursia, Signor Viceré e Capitano generale del Regno di Sicilia in obbedienza a Dio e alla Cattolica Sua Maestà sovrastante con previdenza alla sicurezza del regno e a contrastare gli attacchi dei nemici. D. Pietro Spinola, cavaliere dell’Ordine dell’Alcantare e di Abella, concigliere maestro, portulano integerrimo, capitano valoroso dell’autorità dele armi munì questa torre colombaia di ponte e baluardi. Anno della Salvezza 1607”.

Da questo ambiente è possibile andare ai piani superiori tramite una scala o andare al cortile, superando una porta con un portale in travertino.

Osservando tutta la costruzione che si articola attorno al cortile ci si accorge che l’evoluzione della stessa è avvenuta in tempi molto lenti; traspaiono, infatti, nettamente, dando anche uno sguardo fugace, le molteplici trasformazioni apportate dall’uomo in tutte le sue esperienze tecnologiche.

A piano terra, visitando quelle che furono le celle, situate sul lato sinistro del cortile, si nota nelle pareti, che per eccessiva umidità, hanno perso l’intonaco, l’uso di materiali diversi che permettono un’attenta lettura che ci consente di distinguere l’originale e l’aggiunto.

Queste celle (se ne contano sette) sono piccole, basse, molto umide e si affacciano sul mare tramite una piccola finestra che attraversa un muro di notevoli dimensioni. Esse contengono

 

un vaso alla turca

sistemato da un muretto basso.

 

I Luoghi della Colombaia

PANORAMICA INTERNA DEL MANUFATTO

Al portone d’ingresso esternamente murato furono in seguito ad opera dei soliti vandali, tolti alcuni conci si da creare un passaggio. Varcata la soglia, ci troviamo in un piccolo ambiente avente due porte sulla parete di fronte all’ingresso; quella di destra conduce in una piccola

armeria

mentre quella di sinistra immette in un disimpegno ove è possibile scegliere fra due percorsi che stanno davanti e a sinistra del visitatore.
Questi percorsi sono gli unici che ci consentono di visitare tutto il complesso che si articola su due ali. Il percorso che si snoda davanti al visitatore porta all’ala destra che si articola attorno ad un cortile raggiungibile dopo aver superato un ambiente

Pianta del primo livello : percorso verso destra Prima stanza a destra locale per l’Armeria e sulla sinistra posizione della lapide di costruzione non molto antica il cui soffitto è crollato, esso conserva in una delle sue pareti una

Lapide avente due stemmi ai suoi lati

a sinistra a destra

su cui è inciso

REGNANTE PHILIPPO III REGE HISPANIARUM

UTRIUSQ SICILIAE ETC

ILLUSTRISS ET EXCELLENTISS D D IOANNIS

FERNANDEZ DE PACECO EQUITIS AURATI

MARCHIONIS VILLENAE DUCIS ESCALONAE

COMITIS SANCTI STEPHANI GORMA E ET XICHENAE

DITIONIUM BELLIMONTIS ALARCONIS ET ALUMBRIUM IN REGNU MURSIAE DOMINI PROREG

ET CAPITGEN REGNI SECURITATEM ET INCURSUS

HOSTIUM PROPULSANDOS INCUMBENTIS

PROVIDENTIA DELEGATIONE D PETRUS SPINOLA

EQUES ORD ALCANTARAE ABELLIS CONSILIARIUS

MAGISTER PORTULANUS INTEGERR

ET PRAE BELLO IN HOC REGNO EUSDEM

AUCTORITATE ARMORUM DVX STRENUUS ARCEM

HANC COLUMBARIAM PONTE PROPUGNACULIS

MUNIENDAM CURAVIT ANNO SALUTIS 1607

che tradotta ricorda:

“ regnante Filippo III Re di Spagna, e delle due Sicilie, su mandato dell’ill.mo ed ecc.mo Giovanni Fernandez di Pacheco, cavaliere aureo e Marchese di Vigliena, conte e Duca di Escalona, di S. Stefano e delle Signorie di Belmonte Alarcona e Alumbrio nel regno di Mursia, Signor Viceré e Capitano generale del Regno di Sicilia in obbedienza a Dio e alla Cattolica Sua Maestà sovrastante con previdenza alla sicurezza del regno e a contrastare gli attacchi dei nemici. D. Pietro Spinola, cavaliere dell’Ordine dell’Alcantare e di Abella, concigliere maestro, portulano integerrimo, capitano valoroso dell’autorità dele armi munì questa torre colombaia di ponte e baluardi. Anno della Salvezza 1607”.

Da questo ambiente è possibile andare ai piani superiori tramite una scala o andare al cortile, superando una porta con un portale in travertino.

Osservando tutta la costruzione che si articola attorno al cortile ci si accorge che l’evoluzione della stessa è avvenuta in tempi molto lenti; traspaiono, infatti, nettamente, dando anche uno sguardo fugace, le molteplici trasformazioni apportate dall’uomo in tutte le sue esperienze tecnologiche.

A piano terra, visitando quelle che furono le celle, situate sul lato sinistro del cortile, si nota nelle pareti, che per eccessiva umidità, hanno perso l’intonaco, l’uso di materiali diversi che permettono un’attenta lettura che ci consente di distinguere l’originale e l’aggiunto.

Queste celle (se ne contano sette) sono piccole, basse, molto umide e si affacciano sul mare tramite una piccola finestra che attraversa un muro di notevoli dimensioni. Esse contengono

 

un vaso alla turca

sistemato da un muretto basso.

 

Appello

Possiedi foto, quadri, filmati, documenti o ricordi che riguardano la Colombaia?
Contatta il Luigi Bruno - Presidente dell'Associazione Salviamo la Colombaia - Cell. 339/8002539
oppure invia una segnazione tramite mail dalla pagina dei contatti sul nostro sito.