logo-sito

slide-27 slide-20 slide-21 slide-22 slide-23 slide-24 slide-25 slide-26 slide-28 slide-29 slide-30 slider-31 slide-32
slide-25.jpg

I Luoghi della Colombaia

 

Il Progetto ha il seguente titolo:

Castello “La Colombaia” - Progetto per lavori di restauro del Castello “La Colombaia” in Trapani

- degli Architetti Giovanna Mazzola e Filippo Terranova di Palermo anno 1989

Il piano dell’opera parte da una………..

PANORAMICA ESTERNA DEL MANUFATTO

“Il giro intorno alla fortezza lo si può fare solo con una imbarcazione, poiché essa è circondata per metà (ad est) da una fascia di terra e la parte rimanente (sud-ovest) dalle acque del Mediterraneo. Arrivati vicino all’isola decidiamo di girarci attorno procedendo in senso orario. Per la prima cosa si osserva la Torre e la parte più alta del Castello avente forma di semicerchio in proiezione, ed un grande muraglione di m. 65,60 in perfetto stato di conservazione che ha una leggera scarpa ed una altezza di m.8,00 oltre alle naturali fondazioni in pietrame secco o di roccia locale. I primi due filari della sua base sono stati realizzati in calcare bianco-grigiasto da taglio del Lias prelevato presumibilmente dalla cave di Erice dalle dimensioni quasi costanti di m.1,17 x 0,50. Sopra questi filari formanti il cordolo sono state poste altre pietre da taglio di origine calcarenitica giallo scuro compatta provenienti dalle cave della Provincia di Trapani delle dimensione di fascia m. 1,00 x 0,36 alla base e negli angoli, m. 0,50 x 0,25 e m. 025 x 025 per la rimanenza del muro. La sua estremità è sormontata da un bordo arrotondato (cordone) dello spessore di cm. 209, e da un parapetto in conci di tufo friabile bianco di Favignana in un stato avanzato di disgregazione.

Al centro è possibile notare una lapide su cui è inciso:

LaideAUSPICE CAROLI SECUNDI HISPANIARUM ET SICILIAE

REGIS MARIAE ANNAE REGINAE GUBERNATRICIS

CLAUDIUS LAMOTALDUS

PRINCEPS DE LIGNE DAMBLIZI ET SACRI ROMANI

IMPERII SOVERANUS DE FAGNOLLES S. SICILIAE

PROREX VIGILANTISSIMUS ISTIUS REGNI SECURITATI

HOC PROPUGNACULUM EREXIT MDCLXXI che tradotto vuol dire :

Con gli auspici di Carlo II, Re di Spagna e della Sicilia e per le lodi di Maria Anna Regina e Governatrice il Principe Montaldo di Ligny e del Sacro Romano Impero, Attentissimo, eresse questo baluardo vicino alla Sicilia, per la sicurezza di questo Regno. MDCLXXII.

Continuando verso su, troviamo sempre lo stesso muraglione con le stesse caratteristiche, ed in proiezione una parte ellissoidale del complesso dove è possibile notare lunghi conci di pietra calcarea compatta, frutto di restauri effettuati per cucire le lesioni che si erano verificate nella parete, e due aperture nell’estremità di lunghi scivoli inclinati aventi una pendenza di cm. 133, circa, che si sviluppano dal solaio della costruzione spagnola sino all’attuale terrazzo di copertura del complesso. Per rimanere vicino al complesso dobbiamo prima allontanarci di m. 260,00 per evitare un

enorme molo d'attracco

di realizzazione pre-bellica (1930) ove è collocato, nel suo vertice, un faro.

 

 

 

 

 

 

Superato questo ostacolo ci troviamo ad ovest dell’isola e qui notiamo davanti a noi un....

...enorme muro

realizzato in blocchi di calcarenite dura di svariata dimensione non squadrata tranne alcuni conci che definivano quelle che presumibilmente furono le cannoniere o le finestre oggi murate. Esso sorge su un fondo roccioso apprezzabile con la bassa marea, ma che con l’alta marea o con il mare agitato scompare, dando la sensazione di un muro avente le fondazioni nel profondo del mare.  

 

 

 

 

 

 

 

 


Le mura viste da vicino

 

Le sue estremità sono arrotondate tanto da fare l’idea di

una costruzione ellissoidale come nella realtà essa è.

 

La sua base, essendo la parte più esposta alla furia del mare, lascia trasparire nettamente gli interventi di restauro avvenuti nel periodo bellico ,che hanno tamponato le forti erosioni che il mare ha creato col tempo nelle calcareniti.

Questi interventi sono stati realizzati con blocchetti di pietra calcarea bianco-grigiastra, di modesta pezzatura probabilmente presa dalla stessa isola.

Le mostre delle finestre (se ne contano 12) sono state riprese con mattoni in cotto, mentre i vani sottostanti sono stati costruiti con due robuste grate di ferro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Luoghi della Colombaia

 

Il Progetto ha il seguente titolo:

Castello “La Colombaia” - Progetto per lavori di restauro del Castello “La Colombaia” in Trapani

- degli Architetti Giovanna Mazzola e Filippo Terranova di Palermo anno 1989

Il piano dell’opera parte da una………..

PANORAMICA ESTERNA DEL MANUFATTO

“Il giro intorno alla fortezza lo si può fare solo con una imbarcazione, poiché essa è circondata per metà (ad est) da una fascia di terra e la parte rimanente (sud-ovest) dalle acque del Mediterraneo. Arrivati vicino all’isola decidiamo di girarci attorno procedendo in senso orario. Per la prima cosa si osserva la Torre e la parte più alta del Castello avente forma di semicerchio in proiezione, ed un grande muraglione di m. 65,60 in perfetto stato di conservazione che ha una leggera scarpa ed una altezza di m.8,00 oltre alle naturali fondazioni in pietrame secco o di roccia locale. I primi due filari della sua base sono stati realizzati in calcare bianco-grigiasto da taglio del Lias prelevato presumibilmente dalla cave di Erice dalle dimensioni quasi costanti di m.1,17 x 0,50. Sopra questi filari formanti il cordolo sono state poste altre pietre da taglio di origine calcarenitica giallo scuro compatta provenienti dalle cave della Provincia di Trapani delle dimensione di fascia m. 1,00 x 0,36 alla base e negli angoli, m. 0,50 x 0,25 e m. 025 x 025 per la rimanenza del muro. La sua estremità è sormontata da un bordo arrotondato (cordone) dello spessore di cm. 209, e da un parapetto in conci di tufo friabile bianco di Favignana in un stato avanzato di disgregazione.

Al centro è possibile notare una lapide su cui è inciso:

LaideAUSPICE CAROLI SECUNDI HISPANIARUM ET SICILIAE

REGIS MARIAE ANNAE REGINAE GUBERNATRICIS

CLAUDIUS LAMOTALDUS

PRINCEPS DE LIGNE DAMBLIZI ET SACRI ROMANI

IMPERII SOVERANUS DE FAGNOLLES S. SICILIAE

PROREX VIGILANTISSIMUS ISTIUS REGNI SECURITATI

HOC PROPUGNACULUM EREXIT MDCLXXI che tradotto vuol dire :

Con gli auspici di Carlo II, Re di Spagna e della Sicilia e per le lodi di Maria Anna Regina e Governatrice il Principe Montaldo di Ligny e del Sacro Romano Impero, Attentissimo, eresse questo baluardo vicino alla Sicilia, per la sicurezza di questo Regno. MDCLXXII.

Continuando verso su, troviamo sempre lo stesso muraglione con le stesse caratteristiche, ed in proiezione una parte ellissoidale del complesso dove è possibile notare lunghi conci di pietra calcarea compatta, frutto di restauri effettuati per cucire le lesioni che si erano verificate nella parete, e due aperture nell’estremità di lunghi scivoli inclinati aventi una pendenza di cm. 133, circa, che si sviluppano dal solaio della costruzione spagnola sino all’attuale terrazzo di copertura del complesso. Per rimanere vicino al complesso dobbiamo prima allontanarci di m. 260,00 per evitare un

enorme molo d'attracco

di realizzazione pre-bellica (1930) ove è collocato, nel suo vertice, un faro.

 

 

 

 

 

 

Superato questo ostacolo ci troviamo ad ovest dell’isola e qui notiamo davanti a noi un....

...enorme muro

realizzato in blocchi di calcarenite dura di svariata dimensione non squadrata tranne alcuni conci che definivano quelle che presumibilmente furono le cannoniere o le finestre oggi murate. Esso sorge su un fondo roccioso apprezzabile con la bassa marea, ma che con l’alta marea o con il mare agitato scompare, dando la sensazione di un muro avente le fondazioni nel profondo del mare.  

 

 

 

 

 

 

 

 


Le mura viste da vicino

 

Le sue estremità sono arrotondate tanto da fare l’idea di

una costruzione ellissoidale come nella realtà essa è.

 

La sua base, essendo la parte più esposta alla furia del mare, lascia trasparire nettamente gli interventi di restauro avvenuti nel periodo bellico ,che hanno tamponato le forti erosioni che il mare ha creato col tempo nelle calcareniti.

Questi interventi sono stati realizzati con blocchetti di pietra calcarea bianco-grigiastra, di modesta pezzatura probabilmente presa dalla stessa isola.

Le mostre delle finestre (se ne contano 12) sono state riprese con mattoni in cotto, mentre i vani sottostanti sono stati costruiti con due robuste grate di ferro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Appello

Possiedi foto, quadri, filmati, documenti o ricordi che riguardano la Colombaia?
Contatta il Luigi Bruno - Presidente dell'Associazione Salviamo la Colombaia - Cell. 339/8002539
oppure invia una segnazione tramite mail dalla pagina dei contatti sul nostro sito.