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Erice - Il Monte San Giuliano


La StoriaChiesa Matrice

Sulla sommità del Monte San Giuliano, a 571 mt d'altezza sorge Erice:il suo nome deriva dal siculo-italico Eryx , che significa 'monte'. La zona, di straordinaria bellezza naturalistica, fu abitata sin dai tempi del Paleolitico Superiore e del Neolitico. degli Elimi, diede alla montagna sulla cui cima venne edificato il tempio di Afrodite, sua madre. dell' amore e della fecondità, identificata dai fenici come Astarte, e dai romani come Venere Ericina Alcuni storici identificano gli Elimi con i Sicani , altri sostengono che essi provenissero dalle coste Liguri, altri ancora dall'Anatolia dopo la distruzione di Troia. La nascita della città è infatti anche legata alla figura di Enea che condivide con il re Elimo la madre.
 
Nella narrazione virgiliana, Enea approda sulla costa ai piedi del monte e celebra il rito funebre per il padre Anchise. L'incidente di alcune navi lo costringe poi a lasciare qui alcuni suoi compagni che fondano, appunto, la città. Contesa dai Cartaginesi e siracusani, venne presa da Pirro, ma tornò subito ai Cartaginesi, che nel 260 a.C. durante la prima guerra punica la distrussero e trasportarono gli abitanti a Drepano (Trapani) sotto la sorveglianza della flotta.Erice fu conquistata dai Romani in seguito alla battaglia delle Egadi (241 a.C.), che riportarono all' antico splendore il tempio, dedicandolo alla dea Venere. Il monte Eryx serviva da punto di riferimento per i navigatori dei quali Venere divenne ben presto la protettrice. La notte, un grande fuoco acceso nell'area sacra fungeva da faro. La fama di Venere Ericina divenne tale che le venne dedicato un tempio anche a Roma ed il suo culto si diffuse in tutto il Mediterraneo.In età romana la città perdette importanza come fortezza, mentre il Santuario venne messo a capo di una confederazine di 17 città siciliane e difeso da un presidio romano. Alterne vicende belliche fecero si che della città non si ebbero più notizie fino all'epoca araba, quando il centro riappare con il nome di Gebel-Hamed (sec. IX). In epoca medievale, poi, sul tempio fu costruito il Castello di Venere, fortificato durante la dominazione normanna, adiacente ai giardini dei Balio magnifici per la disposizione a terrazza e la varietà di piante coltivate dominati da torri.
La città ricca di sorgenti d' acqua, riacquistò importanza con i Normanni, nel secolo XII, con il nome di Monte San Giuliano. Fino al secolo XV rimase in baluardo di alto valore strategico; in seguito l'affermarsi di Trapani segnò il declino della città.
Porta CarminePorta Trapani
 




Architettura

L' impianto urbano ha perfetta forma triangolare ed è delimitato sul lato occidentale da mura ciclopiche di impianto elimo (VIII-VIsecolo a.C.), ai cui vertici si collocano il castello Normanno, la Chiesa Madre e il Quartiere spagnolo, interrotte Porta Spadada torrioni e da tre porte normanne: porta Spada, porta del Carmine e porta Trapani. Al centro perfetto del triangolo si eleva la chiesa di S. Pietro con l' annesso monastero che oggi ospita il centro culturale scientifico Ettore Maiorana.A sud-est dell'abitato si trova il bellissimo giardino del Balio che circonda il Castello di Venere e le Torri del Balio, edificate in periodo normanno come avamposti della fortezza militare governativa. Il carattere difensivo è ancora testimoniato dal piombatoio sopra Torri del Balioil portone d' ingresso del Castello arricchito dallo stemma di Carlo V di Spagna. Del tempio di Venere vennero rinvenuti nel 1922 rocchi di colonne scanalate e frammenti di cornici di ordine dorico.

 

 

 


Castello di VenereIl nome delle torri e del giardino derivano dal governatore normanno (Bajulo) che qui aveva dimora, vennero risistemati in stile inglese nel 1872 a spese del C. A. Pepoli. All'interno di esso svetta la Torretta Pepoli, costruita in età normanna e largamente modificato nel XIX sec.dallo stesso Pepoli, per essere trasformato in una villa, di vaga ispirazione moresca. Torretta PepoliIl centro storico presenta un impianto urbanistico medievale con piazzette, stradine acciottolate strette e sinuose sulle quali si affacciano bellissimi cortili fioriti. Erice conserva intatto il fascino di antico borgo medievale animato da botteghe di artigianato tipico: ceramiche finemente decorate, variopinti tappeti tessuti a mano e i tradizionali dolci a base di mandorla e frutta candita.

 

 

Erice accoglie più di sessanta chiese, alcune delle quali documenti architettonici di grande pregio e preziosa testimonianza storica:

 

Duomo-Ancona Marmorea di Giuliano Mancino(1613)Chiesa Matrice - Tra le chiese primeggia Il Duomo Erice, chiesa Matrice, dedicata all'Assunta. Vicina alla Porta di Trapani , uno degli accessi alla città. Risale al XIV sec. (1314) ed è stata edificata con materiale proveniente dal Tempio di Venere. Le forme massicce l' ornamento a merli la caratterizzano come chiesa-fortezza. La facciata è alleggerita da un bel rosone oggi parzialmente nascosto da un portico gotico aggiunto un secolo più tardi. Sul lato sinistro altro bel portale a bugnato, sormontato da monofora. A fianco del duomo si erge, isolato, un poderoso campanile a due ordini di bifore gotiche di tipo chiaramontano, forse in origine una torre di vedetta fatta costruire da Federico d'Aragona (1312). All' interno, a tre navate si può ammirare una bella Madonna con il Bambino, statua attribuita a Francesco Laurana. Fra i vari oggetti costituenti il tesoro del Duomo, notevolissimo un reliquiario argenteo dell' orefice ericino Pietro Lazara del 1602, una bellissima croce d'argento ed altri oggetti sacri.

Chiesa di San Martino - fondata da Ruggero il normanno ma ricostruita alla fine del ‘600.

Chiesa di San Domenico - edificata nel ‘400 , preceduta da un pronao ed una delle sedi del Centro di Cultura Scientifica “Ettore Maiorana”.

Chiesa di San Cataldo - già esistente nel sec. XIV ma trasformata nel sec. XVII. All'interno vi è una bellissima acquasantiera del 1474. Vie Cittadine - Negozio di Tappeti

Chiesa di San Giuliano - costruita dai normanni intorno all'anno Mille e pesantemente trasformata nel secolo XVII, interessante per la sua facciata di pietra rosa è adibita oggi ad aula conferenze e centro culturale.

Chiesa di S. Orsola - Edificata neI 1413 conserva ancora, nella navata principale, l'originaria struttura gotica a volte a crociera costolonate. E qui che vengono conservati i gruppi scultorei dei Misteri (XVIII sec.) , portati in processione il Venerdì santo.

Chiesa di San Giovanni Battista - Eretta nel sec XII e riedificata nel 1436 e ancora nel 1631, è riconoscibile dalla sua cupola bianca che svetta isolata all'estremità orientale della città; di origine medievale conserva intatto un portale gotico duecentesco

 

Cortile EricinoIl cuore della città è rappresentato dalla piazza Umberto I°, sulla quale si affaccia il Municipio, che ospita il Museo comunale "Antonio Cordici".

Entrando, nel vestibolo troviamo l'Annunciazione di Antonello Gagini, notevole gruppo marmoreo del 1525. Tra i reperti più interessanti, una testina marmorea di tipo prassitelico raffigurante la dea Afrodite, Afroditebronzetti e terrecotte puniche e greche, lucernette e fittili punici, greci e romani, fibule e fittili preistorici, monete di Erice, Segesta, Selinunte, Mozia, romane e medievali.

Tra le opere artistiche di notevole pregio si conserva un magnifico crocifisso di Pietro Orlando (sec. XVII); “La “Maddalena”, tela di Andrea Carreca, paramenti sacri ricamati in oro ed argento, orificeire del ‘600 e del ‘700. Ricchissima è la Biblioteca, che raccoglie 11 mila volumi, 300 manoscritti del ‘ 600 e 700 e 10 preziosissimi incunaboli.





Eventi e manifestazioni

- A Erice ha sede il Centro di Cultura Scientificac"Ettore Maiorana" che, fondato nel 1963, è un importante volano di iniziative culturali per la città ed è divenuto negli anni un polo di eccellenza nel campo della ricerca scientifica a livello internazionale ospitatando continuamente delegazioni provenienti da tutto il mondo convegnisti di fama. E' diretto dal Prof. Antonino Zichichi.

- Le giornate delle arti, manifestazione artistica internazionale organizzata dalla "Zattera di Babele" (da gennaio a dicembre);

- Stagione teatrale, a cura della Zattera di Babele, al teatro Gebel Hamed (da febbraio a maggio);

- Settimana internazionale di musica medievale e rinascimentale con concerti, e seminari di studio di musica medievale, acura dell' Azienda provinciale per il turismo di Trapani. I concerti sono eseguiti nelle caratteristiche chiese medievali della citadina ( 3^ decade di luglio).

- Rassegna internazionale degli strumenti popolari e premio "Zampogna d' oro" , confronto di culture diverse della musica arcaico-popolare. Il premio viene attribuito al suonatore di zampogna che meglio interpreta per tecnica strumentale, per varietà di repertorio e per capacità espressiva la più antica delle tradizioni musicali (3^ decade del mese di dicembre).

- Altro evento che si svolge durante la Settimana Santa è la suggestiva processione dei Misteri custoditi nella chiesa di Sant'Orsola. I sei gruppi artisticamente lavorati del settecento sfilano portati a spalla per le vie della città il venerdì Santo dalle ore 15 alle ore 20.

 

Erice - Il Monte San Giuliano


La StoriaChiesa Matrice

Sulla sommità del Monte San Giuliano, a 571 mt d'altezza sorge Erice:il suo nome deriva dal siculo-italico Eryx , che significa 'monte'. La zona, di straordinaria bellezza naturalistica, fu abitata sin dai tempi del Paleolitico Superiore e del Neolitico. degli Elimi, diede alla montagna sulla cui cima venne edificato il tempio di Afrodite, sua madre. dell' amore e della fecondità, identificata dai fenici come Astarte, e dai romani come Venere Ericina Alcuni storici identificano gli Elimi con i Sicani , altri sostengono che essi provenissero dalle coste Liguri, altri ancora dall'Anatolia dopo la distruzione di Troia. La nascita della città è infatti anche legata alla figura di Enea che condivide con il re Elimo la madre.
 
Nella narrazione virgiliana, Enea approda sulla costa ai piedi del monte e celebra il rito funebre per il padre Anchise. L'incidente di alcune navi lo costringe poi a lasciare qui alcuni suoi compagni che fondano, appunto, la città. Contesa dai Cartaginesi e siracusani, venne presa da Pirro, ma tornò subito ai Cartaginesi, che nel 260 a.C. durante la prima guerra punica la distrussero e trasportarono gli abitanti a Drepano (Trapani) sotto la sorveglianza della flotta.Erice fu conquistata dai Romani in seguito alla battaglia delle Egadi (241 a.C.), che riportarono all' antico splendore il tempio, dedicandolo alla dea Venere. Il monte Eryx serviva da punto di riferimento per i navigatori dei quali Venere divenne ben presto la protettrice. La notte, un grande fuoco acceso nell'area sacra fungeva da faro. La fama di Venere Ericina divenne tale che le venne dedicato un tempio anche a Roma ed il suo culto si diffuse in tutto il Mediterraneo.In età romana la città perdette importanza come fortezza, mentre il Santuario venne messo a capo di una confederazine di 17 città siciliane e difeso da un presidio romano. Alterne vicende belliche fecero si che della città non si ebbero più notizie fino all'epoca araba, quando il centro riappare con il nome di Gebel-Hamed (sec. IX). In epoca medievale, poi, sul tempio fu costruito il Castello di Venere, fortificato durante la dominazione normanna, adiacente ai giardini dei Balio magnifici per la disposizione a terrazza e la varietà di piante coltivate dominati da torri.
La città ricca di sorgenti d' acqua, riacquistò importanza con i Normanni, nel secolo XII, con il nome di Monte San Giuliano. Fino al secolo XV rimase in baluardo di alto valore strategico; in seguito l'affermarsi di Trapani segnò il declino della città.
Porta CarminePorta Trapani
 




Architettura

L' impianto urbano ha perfetta forma triangolare ed è delimitato sul lato occidentale da mura ciclopiche di impianto elimo (VIII-VIsecolo a.C.), ai cui vertici si collocano il castello Normanno, la Chiesa Madre e il Quartiere spagnolo, interrotte Porta Spadada torrioni e da tre porte normanne: porta Spada, porta del Carmine e porta Trapani. Al centro perfetto del triangolo si eleva la chiesa di S. Pietro con l' annesso monastero che oggi ospita il centro culturale scientifico Ettore Maiorana.A sud-est dell'abitato si trova il bellissimo giardino del Balio che circonda il Castello di Venere e le Torri del Balio, edificate in periodo normanno come avamposti della fortezza militare governativa. Il carattere difensivo è ancora testimoniato dal piombatoio sopra Torri del Balioil portone d' ingresso del Castello arricchito dallo stemma di Carlo V di Spagna. Del tempio di Venere vennero rinvenuti nel 1922 rocchi di colonne scanalate e frammenti di cornici di ordine dorico.

 

 

 


Castello di VenereIl nome delle torri e del giardino derivano dal governatore normanno (Bajulo) che qui aveva dimora, vennero risistemati in stile inglese nel 1872 a spese del C. A. Pepoli. All'interno di esso svetta la Torretta Pepoli, costruita in età normanna e largamente modificato nel XIX sec.dallo stesso Pepoli, per essere trasformato in una villa, di vaga ispirazione moresca. Torretta PepoliIl centro storico presenta un impianto urbanistico medievale con piazzette, stradine acciottolate strette e sinuose sulle quali si affacciano bellissimi cortili fioriti. Erice conserva intatto il fascino di antico borgo medievale animato da botteghe di artigianato tipico: ceramiche finemente decorate, variopinti tappeti tessuti a mano e i tradizionali dolci a base di mandorla e frutta candita.

 

 

Erice accoglie più di sessanta chiese, alcune delle quali documenti architettonici di grande pregio e preziosa testimonianza storica:

 

Duomo-Ancona Marmorea di Giuliano Mancino(1613)Chiesa Matrice - Tra le chiese primeggia Il Duomo Erice, chiesa Matrice, dedicata all'Assunta. Vicina alla Porta di Trapani , uno degli accessi alla città. Risale al XIV sec. (1314) ed è stata edificata con materiale proveniente dal Tempio di Venere. Le forme massicce l' ornamento a merli la caratterizzano come chiesa-fortezza. La facciata è alleggerita da un bel rosone oggi parzialmente nascosto da un portico gotico aggiunto un secolo più tardi. Sul lato sinistro altro bel portale a bugnato, sormontato da monofora. A fianco del duomo si erge, isolato, un poderoso campanile a due ordini di bifore gotiche di tipo chiaramontano, forse in origine una torre di vedetta fatta costruire da Federico d'Aragona (1312). All' interno, a tre navate si può ammirare una bella Madonna con il Bambino, statua attribuita a Francesco Laurana. Fra i vari oggetti costituenti il tesoro del Duomo, notevolissimo un reliquiario argenteo dell' orefice ericino Pietro Lazara del 1602, una bellissima croce d'argento ed altri oggetti sacri.

Chiesa di San Martino - fondata da Ruggero il normanno ma ricostruita alla fine del ‘600.

Chiesa di San Domenico - edificata nel ‘400 , preceduta da un pronao ed una delle sedi del Centro di Cultura Scientifica “Ettore Maiorana”.

Chiesa di San Cataldo - già esistente nel sec. XIV ma trasformata nel sec. XVII. All'interno vi è una bellissima acquasantiera del 1474. Vie Cittadine - Negozio di Tappeti

Chiesa di San Giuliano - costruita dai normanni intorno all'anno Mille e pesantemente trasformata nel secolo XVII, interessante per la sua facciata di pietra rosa è adibita oggi ad aula conferenze e centro culturale.

Chiesa di S. Orsola - Edificata neI 1413 conserva ancora, nella navata principale, l'originaria struttura gotica a volte a crociera costolonate. E qui che vengono conservati i gruppi scultorei dei Misteri (XVIII sec.) , portati in processione il Venerdì santo.

Chiesa di San Giovanni Battista - Eretta nel sec XII e riedificata nel 1436 e ancora nel 1631, è riconoscibile dalla sua cupola bianca che svetta isolata all'estremità orientale della città; di origine medievale conserva intatto un portale gotico duecentesco

 

Cortile EricinoIl cuore della città è rappresentato dalla piazza Umberto I°, sulla quale si affaccia il Municipio, che ospita il Museo comunale "Antonio Cordici".

Entrando, nel vestibolo troviamo l'Annunciazione di Antonello Gagini, notevole gruppo marmoreo del 1525. Tra i reperti più interessanti, una testina marmorea di tipo prassitelico raffigurante la dea Afrodite, Afroditebronzetti e terrecotte puniche e greche, lucernette e fittili punici, greci e romani, fibule e fittili preistorici, monete di Erice, Segesta, Selinunte, Mozia, romane e medievali.

Tra le opere artistiche di notevole pregio si conserva un magnifico crocifisso di Pietro Orlando (sec. XVII); “La “Maddalena”, tela di Andrea Carreca, paramenti sacri ricamati in oro ed argento, orificeire del ‘600 e del ‘700. Ricchissima è la Biblioteca, che raccoglie 11 mila volumi, 300 manoscritti del ‘ 600 e 700 e 10 preziosissimi incunaboli.





Eventi e manifestazioni

- A Erice ha sede il Centro di Cultura Scientificac"Ettore Maiorana" che, fondato nel 1963, è un importante volano di iniziative culturali per la città ed è divenuto negli anni un polo di eccellenza nel campo della ricerca scientifica a livello internazionale ospitatando continuamente delegazioni provenienti da tutto il mondo convegnisti di fama. E' diretto dal Prof. Antonino Zichichi.

- Le giornate delle arti, manifestazione artistica internazionale organizzata dalla "Zattera di Babele" (da gennaio a dicembre);

- Stagione teatrale, a cura della Zattera di Babele, al teatro Gebel Hamed (da febbraio a maggio);

- Settimana internazionale di musica medievale e rinascimentale con concerti, e seminari di studio di musica medievale, acura dell' Azienda provinciale per il turismo di Trapani. I concerti sono eseguiti nelle caratteristiche chiese medievali della citadina ( 3^ decade di luglio).

- Rassegna internazionale degli strumenti popolari e premio "Zampogna d' oro" , confronto di culture diverse della musica arcaico-popolare. Il premio viene attribuito al suonatore di zampogna che meglio interpreta per tecnica strumentale, per varietà di repertorio e per capacità espressiva la più antica delle tradizioni musicali (3^ decade del mese di dicembre).

- Altro evento che si svolge durante la Settimana Santa è la suggestiva processione dei Misteri custoditi nella chiesa di Sant'Orsola. I sei gruppi artisticamente lavorati del settecento sfilano portati a spalla per le vie della città il venerdì Santo dalle ore 15 alle ore 20.

 

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